lunedì 30 novembre 2009



fianchi di duna, capelli di sabbia
seni come arance acerbe
labbra come susine, solo da mordere.
onde di spuma bianca su un'isola deserta
ombelico, unico salvagente.
si anelano mute carezze
per annegare poi nel solito profumo.

2 commenti:

Baol ha detto...

E non è un meraviglioso annegare?

;)

Giullare di Corte ha detto...

...un bel fiore è piantato e è già fiorito.
Parole forte e piene di energia...
Ogni parola è un'immagine e tutte le immagini insieme ci fanno vedere la cosa che descrive la scrittrice...

“Una poesia deve essere
pane fresco,
un cesto di vimini
e deve essere letta da amici sconosciuti
sui treni che arrivano sempre in ritardo a paesi sperduti
o sotto i castagni nelle piazze dei villaggi”
(Jorge Teillier)