venerdì 19 settembre 2008

La tête dans les nuages.


La "prima volta" di ogni cosa credo sia la più complicata. Ricordo il primo giorno di scuola, con le pagine bianche dei quaderni che profumano di novità e le copertine di plastica dei libri tutte lucide, la prima volta che si va in scena, quando da dietro le quinte aspetti che il brusio della sala si plachi ed il cuore inizi la sua corsa, si scuotono le mani in aria cercando di calmare l'ansia, la prima volta che qualcuno ti guarda nuda e appoggia le dita sul tuo seno, con una certa religiosità, come se stesse accarezzando una tela di Monet, la prima volta che qualcuno ti fa soffrire e ti sembra di sentire il cuore che nel petto si sgretola, poco a poco.. la prima volta che la testa ti gira forte e ti sembra di cadere da un cavallo in corsa e poi qualcuno ti raccoglie tra le mani, come foglia d'autunno su letto di terra. La prima volta che le mie mani si sono posate su uno sfondo nero è stato tanto tempo fa. Un tempo pieno di odori e profumi d'altri tempi, di lingue come fragole e saliva come zucchero filato, le braccia volteggiavano in aria seguendo ritmi africani e si nascondeva bocca e naso dietro le mani per ridere di sè. La prima volta che si chiude un libro e se ne apre uno nuovo, tutto bianco, vuoto, senza profumo, tutto da scrivere, da sporcare con pennellate di pensieri nuovi ma intrisi d'esperienza.

Su questo nuovo cielo buio, proverò ad accendere - poco a poco - dei piccoli fuochi che saranno le mie storie, le mie avventure, i viaggi che la mia anima percorrerà dentro e fuori di sé. La bambina che ero vive ancora nei miei ricordi e le accarezzo i capelli tutte le sere, quando - guardandomi con aria un pò preoccupata - mi dice: "j'ai la tête dans les nuages" ed io non posso che sorriderle e rassicurarla.

Per chi ha seguito in queste stagioni i miei pensieri, bentrovati, amici miei.

Per chi, invece, fosse arrivato su questa via solo ora, benvenuti tra i miei fiori. Qui troverete un nano da giardino con una valigia rossa, delle lumache pazze che sgusciano sul suo cappello e tanta tanta vita, quotidiana e vera.

Allora.. a bordo signori! Si ri-parte!

La “première fois” de toute chose, je pense que c’est la plus compliquée. Je me rappelle du premier jour à l’école, avec les pages blanches du cahier au parfum de nouveautés et les couvertures en plastique des livres toutes reluisantes, la première fois qu’on monte sur scène, qu’on attend dans les coulisses que le bourdonnement de la salle de théâtre cesse et qu’on sent son cœur débuter sa course, secouant ses mains dans l’air pour calmer son anxiété, la première fois que quelqu’un te regarde nue et pose ses doigts sur tes seins, avec une certaine religiosité, un peu comme s’il caressait une peinture de Monet, la première fois que quelqu’un te fait souffrir, où tu as l’impression que ton cœur se brise peu à peu en morceaux dans ta poitrine… la première fois que la tête te tourne si fortement qu’il te semble que tu tombes d’un cheval au galop et ensuite qu’on te ramasse comme une feuille d’automne posée sur un lit de terre.La première fois que mes mains se sont posées sur un fond noir il y a de ça bien longtemps. Un temps plein d’odeurs et de saveurs d’autres époques, de langues comme fraises et salive comme barbe à papa, les bras voltigeaient dans l’air en suivant des rythmes africains, et on se cachait bouche et nez derrière les mains, pour rire de soi-même.

La première fois qu’on ferme un livre et qu’on en ouvre un autre, tout blanc, vide, sans parfum, encore à écrire, à salir avec des pensées nouvelles mais baignées d’expérience.Sur ce nouveau ciel sombre, je vais essayer d’allumer – peu à peu – des petits feux qui seront mes histoires, mes aventures, les voyages que mon âme parcourra en dedans et dehors de soi.

La petite fille que j’étais est encore vivante dans mes souvenirs et moi je lui caresse les cheveux toutes les soirées. Quand – en me regardant préoccupée – elle me dit: “ j’ai la tête dans le nuages”, moi je lui souris et je la rassure.

Pour qui me connaît déjà, moi et mes pensées, je suis heureuse de vous retrouver ici, mes chers amis.

Pour qui, au contraire, est arrivé sur cette route juste maintenant, alors, bienvenus entre mes fleurs. Ici on trouvera un nain de jardin avec sa petite valise rouge, des escargots fous qui glissent sur son chapeau et beaucoup de vie, quotidienne et réelle.

Alors.. à bord! En marche!

Foto di WordsforSnow.

15 commenti:

I fiori nella vasca ha detto...

Eccomi ad essere la prima e a lasciare le prime parole.
Buon viaggio...godi dei passi non solo della meta.

FleurDuBien ha detto...

@Rain: bentrovata amicamia. e grazie.. dei passi ne sento già il rumore... la meta ancora non la vedo definta, ma - in fondo - è questo ciò che voglio!

Gianna ha detto...

Sono venuta a conoscerti.

Anonimo ha detto...

Un nuovo blog nasce, ma non è il sviluppo di un vecchio blog di cui la scrittrice sta crescendo. Ho letto il primo testo e ho ricordato la faccia della piccola italiana che era piena di infantilità. La ho conosciuto leggendo un testo sul suo blog. Dopo frequentavo sul blog e leggevo i testi , cosi ho scoperto il carattere ma sopratutto ho seguito da vicino la crescita della piccola iatliana.
Oggi abbiamo davanti a noi questa ragazza che è diventata una donna. Questo si sembra dal suo testo che descrivi momenti dal sua infanzia. Vede il futuro negli suoi occhi e vuole conquistarlo, ma sempre ha nel suo zaino l’ esperienza del passato, intensi ricordi e belli pensieri.
Io sono pronto a viaggiare tra i sentimenti, i pensieri e le parole di questa donna, ma sopratutto a viaggiare ascoltando il “Son Chant Libre”.
Buon decollo…

FleurDuBien ha detto...

@Stella: benvenuta nel mio giardino.

@GiullarediCorte: sorrido mentre leggo le tue parole.. il tuo italiano ha fatto molti progressi.. si soffre, si cresce soffrendo, si cade e ci si rialza. "Buon decollo" mi auguri.. ed io ti rispondo con una frase di una canzone a cui sono affezionata: "la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare".
Che questo settembre di cambiamenti possa mutare anche il nostro rapporto.. in un'amicizia bella e vera, come me e te.
Grazie... da domani apro le braccia e spicco il volo... anzi, no. Non da domani, da SUBITO!

apepam ha detto...

Sapevo che eri tu.
Torno, di nuovo, tra i tuoi profumi fioriti..

*

Anonimo ha detto...

…la crescita dell’ uomo assomiglia alla crescita di un fiore. Noi in questo blog seguiamo da vicino la vita di un fiore, che sta crescendo...
...contemporaneamente questo blog è un bel giardino e fleurdubien è giardiniera che lo ha creato e lo cura. Le sue idee e i suoi pensieri sono i semi dei fiori che fioriranno e riempiranno questo giardino...
...inoltre anche noi possiamo piantare il nostro fiore. Siamo certi che il giardiniera curerà come suo...

enzorasi ha detto...

Rimando di giorno in giorno, in fondo per me che ha letto della ragazza di prima e ne ha sentito a lungo i battiti, vederla crescere è una forte emozione. Adesso sì, adesso quel che scrivi è in linea perfetta con la tua testa e la sensazione che ne nasce è difficile da dire e da commentare. Non rinnegare nulla, non dimentico nulla; un altro passo, un sussurro...sei tu, sei sempre tu. Ancora più bella.

FleurDuBien ha detto...

@Ape: un'ape come te non poteva non entrare nel mio giardino e non riconoscerne i colori ed i profumi. bentornata, qui.

@Giullare: i semi li sto piantando, uno ad uno e piano piano. tu li vedrai crescere quotidianamente e questo mi rende felice. spero di essere una brava "giardiniera". grazie, di tutto.

@Enzo: la tua presenza qui arricchisce di sapori del sud questo spazio in bianco e nero. grazie, d'essere entrato, d'aver lasciato ancora una traccia di te. sono carezze le tue parole.

Faith ha detto...

Eccomi qui.
Bentrovata.

un bacio.

apepam ha detto...

un'ape come me prima o poi ti verrà a "stanare".
;-)
1bacio fiorellino*

Anonimo ha detto...

Oggi è una giornata di sole e io dopo il pranzo sono uscito di fare una passeggiata. Il posto esatto è un bel giardino. Entrando sento il profumo dell’ autunno e i fiori sono ancora piccola. Non mi preoccupo perchè so che la giardiniera fa un lavoro duro e severo sulla preparazione del giardino e la primavera sarà pieno di fiori. Si, la primavera che rinasce la natura e i fiori fiorono, allora tutti noi potremo godirci questo bel giardino...
Dall’ altra parte la primavera è la personificazione della speranza per un migliore futuro. Sempre dopo un autunno e un inverno duro arriva la primavera...
Oggi in questo giardino c’è questo aroma di autunno ma sono certo che cambia perchè la primavera è vicino e arriva portando i suoi regali, rinnovamento, goia e felicità...

Anonimo ha detto...

Questa volta voglio piantare nel tuo giardino un albero (è una canzone, che parla di un albero e un vento)...

L'albero e il vento

Io sono un albero
con lacrime verdi
io sono un albero
che non sogna
io sono un albero
che viaggia
Ieri la bella luna
si ha addormentata
fra i miei rami
Nell’alba e venuto
un vento
dalle montagne
Μα εγώ είμαι ένας άνεμος (Ma io sono un vento)
κι αύριο φεύγω (e domani vado via)
Angelo di vento
non andar via
Μα εγώ είμαι ένας άνεμος (Ma io sono un vento)
ήρθα και φεύγω (sono venuto e vado via)
Ma angelo di vento
non andar via
ma se tu lo vuoi
ti auguro buon viaggio

Μουσική/Στίχοι: Λουδοβίκος των Ανωγείων

Gianfranco ha detto...

Bentornata!!! Sarà certamente un piacere rileggerti.

Unknown ha detto...

saper mettere le parole una dietro l'altra è un'arte...soprattutto se il risultato è musicale...ti leggo e ritrovo quella musicalità...bentrovata. Un abbraccio